L’immigrazione è ormai un tratto distintivo della società italiana come per quella tedesca, francese e inglese. L’integrazione degli immigrati è una questione cruciale, così come lo è nei tradizionali paesi europei di arrivo.
Secondo l’indagine IPSOS appena realizzata per Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo e curata da Corrado Bonifazi (CNR) e Angela Paparusso (CNR), gli italiani ritengono mediamente che su 100 persone residenti in Italia 20 siano straniere. Una sovrastima importante, in realtà, considerando che gli stranieri regolarmente residenti in Italia rappresentano circa il 9% della popolazione.
Fattori di origine economica, demografica e sociale sono all’origine della domanda di immigrazione espressa dal Paese. Generalmente gli stranieri sono contraddistinti da una maggiore flessibilità lavorativa, compresa la dequalificazione, che in momenti di recessione economica può aiutare a ridurre il rischio di disoccupazione, sebbene questa ne pregiudichi la mobilità lavorativa e l’integrazione socioeconomica.
Ma quale ruolo svolgono gli immigrati nella nostra economia e nella nostra società e quale opinione hanno di loro gli italiani? Le migrazioni contribuiscono all’economia del nostro Paese o sono un costo?
Le evidenze dell’indagine Ipsos per Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo e le analisi di Bonifazi e Paparusso sono raccolte nel report di Laboratorio Futuro “Gli immigrati nell’economia italiana: tra necessità e opportunità“, che sarà presentato durante il webinar in programma martedì 22 giugno alle ore 11,30 in diretta sui canali social dell’Università Cattolica e dell’Istituto Toniolo. Oltre ai curatori interverranno il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, Prorettore dell’Università Cattolica. L’evento è moderato da Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica sociale all’ Università Cattolica di Milano e coordinatore scientifico del “Laboratorio futuro” dell’Istituto Toniolo.
Qui il programma.
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